Il recupero architettonico della Cascina Forestina

La Forestina si configura come un gruppo di edifici a due piani raccolti attorno a una corte centrale dominata dalla stalla e dall’abitazione del fattore.

La cascina, costruita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, dopo decenni di abbandono era invasa dalla vegetazione e giaceva in stato di profondo degrado. Al margine sorgevano altri edifici di servizio (l’abitazione dei salariati con annesso portico, una piccola scuderia e un modesto fienile).

Un primo intervento di manutenzione sui tetti ha consentito di evitare il crollo dei manufatti e ha reso possibile il restauro conservativo degli stessi. Fatta eccezione per la piccola scuderia, tutti gli edifici sono stati restaurati e ampliati.

Negli studi preliminari si è posta grande attenzione a definire per ogni edificio una nuova destinazione d’uso legata all’agricoltura e all’agriturismo.

L’abitazione del fattore ha mantenuto la sua funzione originale ed è stata anche dotata al piano terreno di un ampio salone con camino ad uso sala convegni e Punto informazioni del Parco Agricolo Sud.

La stalla con il soprastante fienile è stata trasformata in spazio per il ristoro al piano terra e in sala didattica al piano superiore. Una comoda scala caratterizzata da ampie vetrate collega i due piani e funge anche da bussola di ingresso all’edificio. La sala ristoro è dotata anche di spazi esterni pavimentati in legno per i pranzi all’aperto.

Nella abitazione dei salariati - ampliata - ha trovato posto la locanda, caratterizzata da camere dotate di doppio affaccio, da un lato sulla corte e dall’altro sulla roggia Soncina, antico canale visconteo che lambisce la cascina.

Il fienile, unico edificio parzialmente crollato e quindi demolito, è stato trasformato in un moderno capannone agricolo dotato di spazi chiusi per il ricovero delle macchine e degli attrezzi, oltre che di un ampio porticato che funge da portale di accesso alla cascina e ai suoi servizi, luogo ideale per l’accoglienza dei gruppi di visitatori e la vendita di prodotti dell’azienda.

In tutti i casi, in linea con la teoria del restauro conservativo degli edifici, gli ampliamenti e le superfetazioni sono state progettate in modo da essere chiaramente distinte dall’edificio preesistente. Ciò rende percepibile il rapporto tra vecchio e nuovo e permette di intuire l’aspetto primitivo del luogo e dei manufatti.

Nella ristrutturazione sono stati usati soprattutto materiali naturali e tipici dell’architettura rurale: pavimenti in cotto e in legno, soglie e davanzali in pietra, serramenti in legno, tetti in coppi a canale, ringhiere delle scale e dei ballatoi in ferro. Le travi principali delle coperture e le capriate sono state restaurate e valorizzate e quindi lasciate a vista.
Molti solai in legno sono stati recuperati e altri costruiti ex novo seguendo tecniche tradizionali e artigianali.

In tutti gli interventi si è utilizzato il mattone come elemento strutturale e decorativo, seguendo la tradizione dell’architettura rurale lombarda.

Dove possibile i pilastri e i paramenti murari sono stati restaurati e conservati; altri elementi sono stati costruiti con mattoni recuperati in loco. Soprattutto negli ampliamenti attraverso l’uso di ampie vetrate panoramiche si è privilegiato il rapporto con gli spazi esterni e il paesaggio circostante.

Il progetto ha anche riguardato gli spazi verdi circostanti la cascina, procedendo in primo luogo alla demolizione di un fatiscente e antiestetico recinto in cemento armato per i cinghiali e quindi realizzando un ampio parcheggio in terra battuta, separato dall’ortaglia con una fitta siepe di carpini.

Si sono poi attentamente separati i percorsi pedonali da quelli veicolari in modo da liberare completamente la corte e i prati circostanti gli edifici dal transito dei mezzi agricoli e delle automobili. I percorsi pedonali sono stati evidenziati realizzando vialetti in terra battuta incorniciati da siepi costituite da essenze autoctone.

Molte le opere realizzate al fine di rendere sostenibile l’intervento.

La cascina è stata di recente dotata di un impianto a pannelli solari per la produzione di energia fotovoltaica in grado di soddisfare il fabbisogno dell’azienda e di ridurre al massimo l’impatto ambientale. I pannelli sono stati montati su pensiline che coprono la zona posteggio auto in modo da non rovinare i tetti in coppi della cascina.
Il ristorante e la sala didattica sono dotati di moderno impianto di riscaldamento e aria condizionata a condotti.

Per favorire la sostenibilità del progetto si è deciso invece di non dotare la locanda di impianto di aria condizionata. In alternativa si è realizzato un impianto di irrigazione automatica degli spazi verdi circostanti gli edifici, che di concerto con le brezze notturne del bosco crea una refrigerazione naturale durante i mesi caldi.

La storia della ristrutturazione della cascina Forestina è interessante in quanto ciò che si è realizzato viene da molti considerato un progetto pilota all’interno del territorio del Parco Agricolo Sud.

La nostra speranza è che le molte altre realtà simili, che costellano la metropoli milanese, passino dall’abbandono, dal degrado e dall’oblio a una nuova vita legata da un lato alla tradizione dell’edilizia rurale lombarda dall’altro alla realtà del mondo attuale.